Il PNRR non è solo una lista di interventi e non è l’unico strumento che abbiamo a disposizione per i prossimi anni. Ci sono i Fondi europei ordinari 2021-2027, c’è il Fondo per la coesione e ci sono altri fondi nazionali. Su tutti questi si devono applicare gli stessi principi di sostenibilità, si deve operare in sinergia nell’utilizzo di tutte le risorse disponibili, in un quadro complessivo e con uno sforzo sistemico che porti a considerare nuovi criteri di valutazione di impatto delle politiche, che comprendano criteri economici, sociali e ambientali. Lo ha sottolineato il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, intervenendo nella terza giornata di FORUM PA 2021. E’ disponibile l’intervento integrale del Ministro
23 Giugno 2021
Michela Stentella
Direttrice testata www.forumpa.it
Un evento denso di stimoli e riflessioni sui temi della sostenibilità quello che si è tenuto oggi a FORUM PA 2021: il titolo “La rivoluzione della sostenibilità e lo sviluppo tecnologico che la rende possibile” evidenzia il focus dell’incontro, ovvero il legame ormai inscindibile tra sostenibilità e innovazione, dove la trasformazione digitale assume un ruolo abilitante da cui non possiamo più prescindere. Lo conferma la centralità che il Next Generation EU (NGEU) assegna alle due transizioni, quella ecologica e quella digitale. E proprio con un commento all’approvazione del PNRR italiano da parte della Commissione europea si è aperto l’intervento del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, nell’evento di scenario. Un’approvazione che non era scontata, ha sottolineato il Ministro, e che è il frutto di un intenso lavoro e dell’interazione con i tecnici della commissione su ogni singolo progetto.
“Per ogni singolo progetto non abbiamo dovuto solo indicare la tempistica nella spesa, le milestones dei vari progetti, ma anche gli indicatori dei risultati finali in termini per esempio di passeggeri sui treni, in termini di riduzione delle perdite nel caso di investimenti sulle infrastrutture idriche…questo vuol dire spostare l’attenzione dall’aspetto puramente finanziario-economico all’aspetto del benessere delle persone o della competitività delle imprese”, ha sottolineato il Ministro Enrico Giovannini, aggiungendo che “per questo lo slogan che usiamo è: dieci anni per trasformare l’Italia, per migliorare il benessere delle persone, aumentare la competitività del sistema economico nel rispetto dell’ambiente”.
In sostanza, i criteri utilizzati per la scelta dei progetti del PNRR hanno tenuto conto della tempistica e degli aspetti finanziari, ma anche degli indicatori finali di risultato, quali il benessere delle persone e la competitività delle imprese.
Potete rivedere l’intervento integrale del Ministro Giovannini, che nel suo intervento si è soffermato su alcuni aspetti centrali per rendere sistemica la spinta verso la sostenibilità.
Prima di tutto la necessità di una visione sistemica e integrata: “Il PNRR non è solo una lista di interventi e non è l’unico strumento che abbiamo a disposizione per i prossimi anni”. Ci sono i Fondi europei ordinari 2021-2027, c’è il Fondo per la coesione e ci sono altri fondi nazionali. Su tutti questi si devono applicare gli stessi principi di sostenibilità, si deve operare in sinergia nell’utilizzo di tutte le risorse disponibili, in un quadro complessivo e con uno sforzo sistemico che porti a considerare nuovi criteri di valutazione di impatto delle politiche, che comprendano criteri economici, sociali e ambientali.
Sul tema delle infrastrutture, in particolare: “Dobbiamo cambiare il modo in cui si disegnano e costruiscono le infrastrutture. E non si tratta solo di infrastrutture di trasporto, ma ci sono quelle idriche e i porti. Vanno tenuti presenti i nuovi criteri di valutazione della sostenibilità delle opere pubbliche”. Il punto chiave è riuscire a cambiare il modo con cui si programmano, disegnano e realizzano le infrastrutture. Per questo è in arrivo lo scoring sulla sostenibilità: “Per cambiare il modo di fare le infrastrutture da qui in avanti, uno degli sforzi che stiamo facendo come ministero, e che tra breve sarà trasformato in strumenti, come già in altri paesi europei, è un sistema di scoring delle proposte di nuove infrastrutture rispetto ai 17 obiettivi dello sviluppo sostenibile o dei sei principi delle infrastrutture sostenibili del G20”. Il ministro ha spiegato che il sistema di scoring prenderà in considerazione cose come “il calcolo sistematico delle emissioni, non solo una volta realizzata l’infrastruttura ma anche quando si realizza” o “la valorizzazione delle imprese che mettono i principi delle sostenibilità nelle loro attività”.
Ancora, il Ministro Enrico Giovannini si è soffermato sulla necessità di cambiamento che gli obiettivi di sostenibilità impongono a tutti noi: “Collettivamente dobbiamo tutti cambiare. Ci sono dei segnali. Per esempio già oggi, secondo una ricerca dell’Aci, i giovani non considerano più l’auto privata come uno status symbol e quindi non la desiderano. Il presente va già nella direzione della sostenibilità, anche le aziende vanno in questa direzione. Certo lo sforzo non è ancora sufficiente. Tutte le imprese che vogliono incontrarmi presentano progetti sostenibili ed ecologici. Ma c’è bisogno di competenze anche della PA per governare questo processo.” Insomma, la PA deve stare al passo dei processi di innovazione in corso. Deve “diventare ‘game changer’ e saper intercettare e dialogare con il mondo della ricerca e delle nuove tecnologie”.