EDITORIALE

Crescono le donne nella PA, ma il gap è ancora forte nei livelli apicali

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In Italia sono donne sei dipendenti pubblici su dieci, ma guardando alle posizioni apicali si scopre che sono soltanto una su tre. Questi numeri emergono da un’analisi di FPA, realizzata elaborando dati di diverse fonti sulla presenza femminile nella PA. La strada verso la parità di genere è ancora lunga ed è prima di tutto un tema culturale. Ecco perché, proprio per favorire un confronto su questi temi, FPA ha avviato i lavori di un Comitato di indirizzo in vista di FORUM PA 2023

8 Marzo 2023

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Michela Stentella

Direttrice testata www.forumpa.it

Foto di Chris Palomar su Unsplash - https://unsplash.com/it/foto/qkmMQF_iNhk

La pubblica amministrazione è in maggioranza formata da donne, che rappresentano il 58,8% del totale dei 3,2 milioni di dipendenti pubblici italiani. Se si guarda, però, alle posizioni apicali, la situazione cambia sensibilmente: solo il 33,8% è donna, appena una su tre. Questi numeri emergono da un’analisi sulla presenza femminile nella PA che come FPA abbiamo realizzato elaborando dati di diverse fonti (dati sui dipendenti pubblici dal Conto Annuale RGS e dati sugli apicali da fonte Openpolis). Dall’analisi, curata da Vera Rizzotto, Data analyst FPA, emerge poi una stima: considerando che tra il personale direttivo e di alta dirigenza nella PA la presenza femminile è cresciuta negli ultimi dieci anni di 9 punti percentuali (da circa il 20% del 2010 al 29% nel 2020), se anche i ruoli apicali crescessero con questa velocità la parità di genere si raggiungerebbe solo nel 2040.

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L’indagine è stata realizzata in occasione dell’avvio, lunedì 6 marzo, dei lavori di un Comitato di indirizzo sui temi della parità di genere attivato da FPA per favorire il confronto su questi temi che hanno un impatto centrale sullo sviluppo complessivo del paese, a partire dalla formazione e dallo sviluppo di competenze adatte a rispondere alle attuali sfide del mondo del lavoro, pubblico e privato. “È molto importante alimentare il dibattito sui temi della parità di genere, analizzare gli aspetti di maggiore attualità, individuare i nodi più critici – ha sottolineato Maria Ludovica Agrò, Responsabile scientifico FPA per l’attuazione del PNRR e Coordinatrice del Comitato di indirizzo sulla parità di genere -. Il ruolo e la presenza delle donne, nella PA come in tutti gli altri ambiti del lavoro e della società, è prima di tutto un tema culturale, una sfida a stereotipi molto difficili da scalfire, ed è da qui che si deve partire. Proprio per questo FPA ha avviato i lavori di un Comitato di indirizzo tutto al femminile in vista di FORUM PA 2023, affinché nel programma dell’evento il focus sui temi di genere e sulla parità vada ad arricchire di visioni, istanze e prospettive tutto il dibattito che si svilupperà nei giorni della manifestazione”.

Donne nella PA: i dati emersi dall’indagine di FPA

Come anticipato, la pubblica amministrazione è in maggioranza formata da donne, che rappresentano il 58,8% del totale dei 3,2 milioni di dipendenti pubblici italiani. Se si guarda, però, alle posizioni apicali, la situazione cambia sensibilmente: solo il 33,8% è donna, appena una su tre.

Tra i settori della PA in cui le donne sono più presenti, stacca tutti di gran lunga quello dell’Istruzione-Ricerca. Qui ne sono impiegate 975mila, più di metà del totale di 1,9 milioni di donne presenti in tutta la PA. Il resto è suddiviso principalmente tra Sanità (454mila), Funzioni locali (275mila) e Funzioni centrali dello Stato (116mila). Ma tornando agli apicali, anche nel settore Istruzione-Ricerca emergono percentuali ancora basse: le donne ricoprono solo il 18,4% delle posizioni ai vertici delle università, il 18,7% di quelle degli enti pubblici di ricerca. Le donne in ruoli apicali sono al di sotto del 20% anche nelle Ambasciate (14,4%), negli enti pubblici economici (18,5%) e organi costituzionali o a rilevanza costituzionale (18,9%). La maggiore presenza si rileva invece nei ministeri senza portafoglio (45,5%), organi legislativi internazionali o europei (44,7%).

Fig. 1 – Prime dieci categorie di enti pubblici per presenza di donne nelle figure apicali, 2023 (val.%) (*)

(*) Dati aggiornati al febbraio 2023
Fonte: elaborazione FPA su dati Openpolis

Le donne Responsabili della Transizione Digitale

Se ci soffermiamo poi su una figura dirigenziale specifica introdotta nel 2017, quella del Responsabile per la Transizione al Digitale (RTD), riscontriamo un dato analogo a quello delle cariche apicali. Da un’elaborazione FPA su open data AGID – IPA, emerge infatti che, a febbraio 2023, il 33,4% dei RTD che risultano nominati è donna (quasi 3.500 RTD donne su circa 10.400 RTD nominati). Sono il 66,5% nel settore dell’Istruzione statale, il 50% nelle Agenzie ed Enti per il Turismo, il 42,9% nelle Agenzie ed Enti regionali di Sviluppo Agricolo. Sono solo il 10,2% tra i Commissari straordinari Governativi, il 10,5% tra i Consorzi Interuniversitari di Ricerca e il 14,3% tra gli Enti e le Istituzioni di Ricerca Pubblici.

Fig. 2 – Prime dieci categorie di enti pubblici per presenza di RTD donne, 2023 (val.%) (*)

(*) Dati aggiornati al 7/2/2022. Sono state considerate solo le unita’ organizzative per le quali era presente un nominativo.
Fonte: elaborazione FPA su open data AGID – IPA (Indice dei domicili digitali della Pubblica Amministrazione e dei Gestori di Pubblici Servizi)

Il confronto con l’Europa

Confrontando la situazione italiana con quella europea (le statistiche europee si basano sul settore ATECO 2007 “O – Amministrazione pubblica e difesa, assicurazione sociale obbligatoria” che esclude l’istruzione, codice “P” nella classificazione), la ricerca FPA evidenzia come le donne italiane siano molto meno presenti nella PA della media degli altri paesi. Nell’Europa a 27, secondo i dati Eurostat 2021 il 7,7% delle donne occupate lavora nella pubblica amministrazione, in Italia il 4,3%. Inoltre, mediamente in Europa si registra una presenza quasi paritaria di uomini e donne all’interno della pubblica amministrazione, dove le donne sono il 49,3% (istruzione esclusa), mentre in Italia la presenza femminile è al 35,3%.

“Come emerge dai dati, negli ultimi anni sono stati compiuti passi avanti nella presenza delle donne nella pubblica amministrazione – commenta Gianni Dominici, Direttore Generale di FPA -, bisogna però fare ancora tanta strada per raggiungere la parità di genere nei settori apicali. L’obiettivo ambizioso sarebbe riuscire ad accelerare il trend, ottenendo la parità di genere in un decennio (entro il 2033), anche grazie alla spinta data dall’attuazione del PNRR. Ma per raggiungere questo obiettivo, si dovrebbe raddoppiare la velocità di crescita attuale”.

Il Comitato di indirizzo di FPA

In vista di FORUM PA 2023 (16-18 maggio, Palazzo dei Congressi di Roma) abbiamo avviato i lavoro di questo Comitato, perché vorremmo che nelle decine e decine di appuntamenti, che andranno come sempre a formare il programma dell’evento, il focus sui temi di genere e sulla parità andasse ad arricchire di visioni, istanze e prospettive tutto il dibattito che si svilupperà nei giorni della manifestazione. Il Comitato avrà in questo senso un ruolo di indirizzo e consulenza.

Il Comitato di indirizzo è formato da:

  • Oriana Calabresi, Magistrato della Corte dei conti – Coordinamento Rete Nazionale dei CUG;
  • Tiziana Catarci, Direttrice Dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale “A.Ruberti” – Università degli Studi di Roma “La Sapienza”;
  • Roberta Cocco, Esperta di Trasformazione Digitale ed Empowerment femminile – Docente universitaria; 
  • Monica D’Ascenzo, Giornalista presso Finanza & Mercati Il Sole 24 Ore, ideatrice e responsabile di Alley Oop – L’altra metà del Sole;
  • Francesca Gagliarducci, Segretario generale del Ministero dell’università e della ricerca;
  • Federica Meta, Giornalista CorCom;
  • Mirta Michilli, Direttrice generale Fondazione Mondo Digitale;
  • Patricia Navarra, Membro Senior Segretariato ASviS – Alleanza italiana Sviluppo Sostenibile;
  • Antonella Ninci, Avvocata (Avvocatura Generale INAIL) – Coordinatrice Rete Nazionale dei CUG; 
  • Tiziana Pompei, Vicesegretario generale Unioncamere;
  • Serena Sorrentino, Segretaria Generale FP CGIL;  
  • Linda Laura Sabbadini, Direttrice centrale dell’Istat.

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