I dipendenti pubblici in Italia sono troppi?
Questa indagine, basandosi sui dati ufficiali italiani confrontati con le analisi ufficiali sul settore del pubblico impiego realizzate in Francia e Gran Bretagna, tende a dimostrare una tesi: che gli impiegati pubblici in Italia non sono troppi, né costano in assoluto troppo, ma che tutto il pubblico impiego soffra di disfunzioni croniche che nessuna riforma è riuscita ad intaccare. Così sono troppo vecchi, meno qualificati, mal distribuiti, pagati in modo troppo difforme e con troppi dirigenti.
27 Maggio 2013
Redazione FORUM PA
Questa indagine, basandosi sui dati ufficiali italiani confrontati con le analisi ufficiali sul settore del pubblico impiego realizzate in Francia e Gran Bretagna, tende a dimostrare una tesi: che gli impiegati pubblici in Italia non sono troppi, né costano in assoluto troppo, ma che tutto il pubblico impiego soffra di disfunzioni croniche che nessuna riforma è riuscita ad intaccare. Così sono troppo vecchi, meno qualificati, mal distribuiti, pagati in modo troppo difforme e con troppi dirigenti.
Sebbene i sistemi del settore pubblico dei tre Paesi esaminati presentino delle differenze, dettate dalle diversità normative e dalla differente organizzazione dello Stato, si è tentato di restituire una comparazione sulle principali dimensioni di interesse del pubblico impiego, cercando di comprendere le ricorrenze e le principali discontinuità che riguardano il settore.
1. Non sono troppi…
2. ma sono mal distribuiti
3. … e sono anche molto “vecchi”.
4. le donne sono in maggioranza, ma contano meno degli uomini.
5. i dipendenti pubblici italiani sono meno qualificati…
6. hanno stipendi equivalenti ai colleghi, ma mediamente più alti che nel privato…
7. la loro paga è aumentata più che nel privato, ma ora si è fermata.
8. gli impiegati diminuiscono, ma tutti “progrediscono” e crescono i dirigenti
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“I dipendenti pubblici in Italia sono troppi?” – FORUM PA EDIZIONI, maggio 2013