Maker e nuove professionalità: il 22 ottobre a #SuburbanRev #SCE2014
È dal 1977 che in Italia non si registra un tasso di disoccupazione giovanile così elevato, oltre il 35 per cento. Cosa significa questo dato? Il lavoro è finito? La stessa tecnologia che sta portando sviluppo ovunque, dall’energia alla domotica, è la causa della perdita di posti di lavoro?
14 Ottobre 2014
Ana Lain*, Fondazione Mondo Digitale
È dal 1977 che in Italia non si registra un tasso di disoccupazione giovanile così elevato, oltre il 35 per cento. Cosa significa questo dato? Il lavoro è finito? La stessa tecnologia che sta portando sviluppo ovunque, dall’energia alla domotica, è la causa della perdita di posti di lavoro?
Noi siamo convinti che le nuove tecnologie cambiano e trasformano il modo di lavorare e di vivere, ma non provocano disoccupazione. Anzi. Creano nuove opportunità, infinite nuove occasioni, soprattutto per i giovani, ma non solo.
C’è sicuramente un lavoro che è finito, come aveva predetto anni fa l’economista Jeremy Rifkin. Ma è solo il lavoro legato alla carriera, agli scatti di anzianità, l’occupazione unica di tutta una vita. Insieme alle nuove generazioni, a partire dalla scuola, dobbiamo imparare ad essere Job Creator, il lavoro si crea. Ma come? Da dove cominciamo?
Un segnale importante che si sta diffondendo ovunque è quello dell’economia sociale, condivisa, solidale. Nascono start up innovative e laboratori di fabbricazione digitale e cresce in ogni parte del mondo, e anche in Italia, il movimento dei maker. Non possono essere di certo start upper e maker a fermare la crisi, non possono impedire alle aziende di chiudere o agli imprenditori di fallire… Però possono contribuire, e lo stesso già facendo, a creare una nuova mentalità, una nuova cultura del lavoro, un nuovo paradigma sociale. Grazie a loro stiamo imparando a essere più adattabili, flessibili, più creativi, trasversali. Non possiamo smettere di imparare, dobbiamo continuare ad apprendere per tutta la vita, in ogni contesto, lasciandoci cambiare, trasformare, dalle scoperte che facciamo. E creare spazi che ci aiutino in questa nuova sfida, come la Palestra dell’Innovazione nella periferia romana: “un luogo di incontro tra vecchie e nuove professioni dove si parla il linguaggio della fabbricazione (tradizionale e digitale), della sperimentazione e della creatività per stimolare la crescita professionale, l’auto imprenditorialità ed esercitare le competenze del 21° secolo.”
I giovani non vengono per trovare lavoro, ma per crearsi un lavoro. Mentre artigiani, imprenditori e manager imparano a trasformarlo. Perché non sappiamo più quale lavoro faremo tra dieci anni. Ora dobbiamo inventarlo.
Dai contributor del tavolo, testimonianze a più voci: di chi ha già creato il proprio lavoro e di chi invece contribuisce a crearlo e a renderlo sostenibile.
#SuburbanRev #sce2014 join the conversation!