FORUMPA17, Miur: “ Obiettivi Agenda2030, più di trenta milioni investiti per il diritto allo studio”
23 Maggio 2017
Eleonora Bove
Scuola, università e ricerca sono strategiche per un Paese che competa nel mondo grazie al sapere e alle competenze, in modo inclusivo ed in un orizzonte di sviluppo sostenibile socialmente, economicamente e dal punto di vista ambientale. Quali misure adottare per garantire un accesso equo ad un’istruzione di qualità e garantire uno sviluppo sostenibile del Paese è stato il tema al centro del convegno organizzato dal MIUR nell’ambito di FORUM PA 2017.
Il quadro italiano si mostra critico: conta solo 26 dottori ogni cento cittadini tra i 30 e i 34 anni. Nel 2016, la percentuale di laureati tra le persone tra i 30 e i 34 anni è cresciuta in tutta l’Unione (arrivando al 39,1%), rispetto al 2002. Ma l’Italia resta indietro nelle classifiche. È vero che gli italiani con un titolo di istruzione superiore sono raddoppiati rispetto al 2002, superando il 26%, ma resta lontano il traguardo della strategia Europa 2020 ovvero avere il 40% di laureati. Le cause non sono più da imputare a questioni di natura economica e sociale, come afferma Giovanni Biondi, presidente di Indire, ma è frutto di una disconnessione tra la vita e il modello educativo. I sistemi scolastici, a suo avviso, sono ancora basati su un modello di trasmissione del sapere che poteva andare bene in una società contadina, con alti livelli di analfabetismo, quella che era l’Italia del dopoguerra. Oggi dobbiamo ripensare gli spazi e i tempi mettendo lo studente al centro, non più il docente. Classi aperte e nuovi ambienti di apprendimento che accolgano le nuove tecnologie a supporto della didattica.
È necessario coniugare qualità e accessibilità del sapere, competenze, efficienza, innovazione, equità, riconoscimento del merito, valutazione dell’operato per raggiungere questi obiettivi. Oggi l’Italia come spesa pubblica in percentuale sul PIL è molto indietro a tanti Paesi europei, mentre la percentuale di abbandono scolastico resta alta: il 14% circa dei 18-24enni non raggiunge un diploma secondario.
Il Ministero sta lavorando in questa direzione, pensando azioni coordinate ed efficaci per contrastare la dispersione scolastica, combattere la povertà educativa, garantire un diritto allo studio reale.
Tre i traguardi posti (in linea con l’Agenda 2030) e illustrati da Marco Mancini, capo dipartimento per la formazione superiore e per la ricerca del Ministero.
Il primo è il diritto allo studio per il quale il MIUR ha previsto specifici finanziamenti per sostenere il welfare studentesco: 30 milioni vengono destinati per il 2017 (diventano 39,7 a regime dal 2019) alla copertura di borse di studio grazie alle quali studentesse e studenti delle scuole secondarie di II grado potranno avere supporto per l’acquisto di materiale didattico, per trasporti, per accedere a beni di natura culturale.
Altri 10 milioni (all’anno, fino al 2019/2020) vengono stanziati per l’acquisto di sussidi didattici nelle scuole che accolgono alunne e alunni con disabilità. Ancora altri 10 milioni vengono investiti, a partire dal 2019, per l’acquisto da parte delle scuole di libri di testo e di altri contenuti didattici, anche digitali, per il comodato d’uso dalla primaria fino alle classi dell’assolvimento dell’obbligo. Supporto aggiuntivo anche per la scuola in ospedale e per l’istruzione domiciliare con uno stanziamento di 2,5 milioni di euro all’anno dal 2017.
Il secondo è relativo alle competenze idonee per l’ingresso nel mondo del lavoro. Il Miur con un investimento di 10 milioni di euro istituisce i dottorati “industriali”, percorsi vicini al mondo dell’imprenditorialità.
Il terzo, invece, è quello volto a colmare le distanze e le frammentazioni oggi esistenti fra le scuole del sistema nazionale e quelle all’estero, estendendo le innovazioni introdotte dalla Buona Scuola anche negli istituti scolastici che operano fuori dal Paese. Questo si tradurrà, per esempio, nell’istituzione dell’organico del potenziamento anche all’estero. Si tratta di 50 ulteriori insegnanti (si passa da 624 a 674), nuove risorse professionali grazie alle quali si potrà lavorare di più su musica, arte o cinema e garantire il sostegno alle alunne e agli alunni che ne hanno bisogno.
A corollario di queste azioni, il protocollo d’intesa siglato a dicembre 2016 tra il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e l’ASvis al fine di “Favorire la diffusione della cultura della sostenibilità in vista dell’attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030”. Con questo documento Miur e ASviS “si impegnano a stabilire una collaborazione sul tema della promozione e divulgazione di iniziative di informazione, formazione e diffusione della cultura dello sviluppo sostenibile e del potenziamento dell’educazione alla sostenibilità in ogni grado di istruzione”.