IA e didattica: la rivoluzione umana prima che digitale, anche nell’istruzione

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Cosa abbiamo imparato dall’uso di strumenti digitali nel periodo pandemico nella scuola? Perché l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nella didattica ha finora incontrato tante resistenze? Come può invece aiutarci a ripensare una nuova scuola? Nella ricerca “INSEGNARE NEL FUTURO. Come l’AI può aiutarci a cambiare la scuola” Michele Petrocelli, Professore di Economia presso l’Unimarconi e Dirigente Generale del Dipartimento del Tesoro del MEF, esplora il potenziale dell’Intelligenza Artificiale come strumento per trasformare il sistema educativo, analizzando metodi di insegnamento personalizzati e interattivi, in grado di valorizzare le capacità individuali degli studenti, analizzando alcuni esempi di utilizzo

1 Agosto 2024

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Redazione FPA

A partire dalla digitalizzazione, che ha reso la realtà trasportabile e modificabile attraverso numeri e dati, passando per Internet e il web, che hanno aperto nuove dimensioni di esplorazione e conoscenza, e per i social network che hanno ulteriormente amplificato questa trasformazione, creando camere dell’eco e polarizzazione delle opinioni, siamo arrivati alla vera e propria rivoluzione portata dall’Intelligenza Artificiale (IA). Questa sta trasformando radicalmente la nostra esistenza: se il mondo digitale era già da tempo integrato nelle nostre vite quotidiane, con una distinzione sempre più sfumata tra realtà fisica e virtuale, ora l’IA generativa ha introdotto nuove modalità di interazione, che richiedono un approccio creativo e una maggiore complessità delle nostre risposte. Un approccio che deve partire dalla scuola.

Siamo pronti? Cosa abbiamo imparato dall’uso di strumenti digitali nel periodo pandemico nella scuola? Perché l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nella didattica ha finora incontrato tante resistenze? Come può invece aiutarci a ripensare una nuova scuola? Michele Petrocelli, Professore di Economia presso l’Unimarconi e Dirigente Generale del Dipartimento del Tesoro del MEF, nella ricerca “INSEGNARE NEL FUTURO. Come l’AI può aiutarci a cambiare la scuola” esplora il potenziale dell’Intelligenza Artificiale come strumento per trasformare il sistema educativo, analizzando metodi di insegnamento personalizzati e interattivi, in grado di valorizzare le capacità individuali degli studenti, analizzando alcuni esempi di utilizzo

La ricerca INSEGNARE NEL FUTURO. Come l’AI può aiutarci a cambiare la scuolaè scaricabile qui in versione integrale.

Di seguito alcuni spunti come sintesi del documento.

IA e formazione: sfide e opportunità

Se è vero che l’IA cambierà (e sta già cambiando) il mercato del lavoro, con macchine che assumono compiti sempre più complessi, è anche vero che creatività, etica, giustizia ed empatia restano prerogative umane. È su questo che si deve puntare, adeguando anche la formazione in modo che favorisca lo sviluppo di soft skills e integri le tecnologie emergenti per un apprendimento continuo e personalizzato. Il sistema scolastico deve quindi ripensare i suoi metodi tradizionali, spostandosi verso un modello che valorizzi la creatività, il problem setting e il pensiero critico.

Nonostante le opportunità offerte dalla digitalizzazione, ci sono però ancora ostacoli significativi come la disparità nell’accesso alla tecnologia e la preparazione dei docenti. La pandemia ha accelerato l’adozione di strumenti digitali, ma ha anche evidenziato queste sfide, rivelando la generale impreparazione del sistema scolastico a sfruttare appieno queste opportunità. L’IA generativa può diventare uno strumento prezioso per personalizzare l’apprendimento e migliorare l’accesso alle risorse educative e l’efficacia didattica, ma richiede un’implementazione consapevole e attenta ai rischi e una formazione adeguata sia per i docenti che per gli studenti.

Liberandoci dai compiti gravosi e ripetitivi grazie all’automazione e alle semplificazioni apportate dalle tecnologie possiamo guadagnare il tempo e le risorse per riscoprire il vero senso della scuola: imparare a pensare per capire il mondo e sviluppare il potenziale di ciascuno.

Nuovi modelli di insegnamento e casi di applicazione dell’IA nella didattica

La ricerca “INSEGNARE NEL FUTURO. Come l’AI può aiutarci a cambiare la scuola” illustra alcuni modelli che stanno rivoluzionando l’approccio educativo e alcuni esempi concreti di utilizzo dell’IA nella didattica.

Tra i nuovi approcci educativi, la flipped classroom, la peer education, il game-based learning e la gamification. La flipped classroom inverte la tradizionale sequenza didattica, permettendo agli studenti di apprendere i contenuti a casa e di applicarli in classe sotto la guida del docente. Questo modello stimola competenze cognitive superiori e favorisce un apprendimento più profondo e partecipativo. La peer education incoraggia l’apprendimento tra pari, migliorando l’autostima e le capacità sociali. Il game-based learning utilizza giochi digitali per potenziare la motivazione e la soddisfazione intrinseca degli studenti, mentre la gamification applica i principi del gioco a contesti educativi per stimolare il comportamento e l’apprendimento.

Tra gli esempi concreti di utilizzo dell’IA nella didattica, il software MATHia, adottato nel distretto scolastico di Spokane per l’insegnamento della matematica. MATHia personalizza l’apprendimento adattandosi alle esigenze degli studenti e fornendo feedback istantanei. In Portogallo, l’Escola Global ha integrato strumenti Microsoft e IA per migliorare l’interazione tra studenti e insegnanti, mentre in Indonesia chatbot educative supportano l’apprendimento della programmazione e delle lingue.

Conclusioni

La rivoluzione digitale richiede un ripensamento radicale del sistema educativo. È essenziale sviluppare competenze nuove e cruciali, come il problem setting, la creatività e l’adattabilità al cambiamento. La tecnologia, e in particolare l’IA, può essere un alleato potente in questo processo, ma deve essere integrata in un contesto educativo che valorizzi la personalizzazione dell’apprendimento e la motivazione intrinseca degli studenti. La sfida è costruire una scuola che sia luogo di sperimentazione e innovazione, capace di preparare le nuove generazioni a vivere e lavorare in un mondo in continua evoluzione.

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