Definire il senso di ‘nuova scuola’ in modo che il sistema sia uguale su tutto il territorio nazionale; intervenire su un’idea di scuola in grado di permeare tutta la società; intervenire sul personale. Queste le tre priorità sottolineate da Patrizio Bianchi, Ministro dell’Istruzione, nel corso della “Conversazione con…” andata in onda nella quarta giornata di FORUM PA 2021
24 Giugno 2021
Le priorità per la scuola per i prossimi mesi e anni sono scandite dal PNRR e sono tre le priorità da affrontare: definire il senso di una nuova scuola che sia uguale su tutto il territorio nazionale, partendo dagli asili nido; intervenire su un’idea di scuola in grado di permeare tutta la società, facendo diventare l’area tecnica-professionale e gli Its una parte fondante della nostra crescita; e intervenire su insegnanti, presidi, sul personale, la parte di organizzazione, per ricreare strutture di governo capaci di far funzionare meccanismi articolati come le istituzioni scolastiche. Lo ha sottolineato il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, nel corso della “Conversazione con…” andata in onda nella quarta giornata di FORUM PA 2021.
“Serve una nuova scuola che sia eguale su tutto il territorio nazionale, non è possibile che si abbia una offerta diversa a seconda della Regione dove si nasce”, ha sottolineato il Ministro Bianchi, intervistato da Maria Ludovica Agrò, curatrice scientifica di Forum PA Sud.
“Il PNRR va usato per andare verso una diversa visione del mestiere di insegnante – ha aggiunto -. L’università predispone laureati ma in maniera molto disomogenea: c’è una carenza di persone che insegnano le Stem, le nostre università non ne preparano un numero sufficiente, e di persone che scelgono all’università percorsi rivolti esplicitamente al mestiere di insegnante”.
La scuola deve essere “non solo capace di ampliare le materie, ma avere un approccio di integrazione, in cui i ragazzi a ogni livello cominciano a imparare a vivere insieme, lavorare insieme e crescere insieme. La scuola serve ad imparare ad utilizzare tutti gli strumenti a disposizione, a comprendere di più la complessità della vita che abbiamo di fronte, a saper fare comunità”, ha sottolineato il Ministro “Lo sviluppo di una capacità critica è un elemento cruciale della nostra scuola, recuperando il meglio della nostra tradizione umanistica, che non è di peso, ma uno strumento essenziale se viene riportato alla capacità di dare alle persone la forza di leggere nelle cose. Ugualmente le Stem non sono surrogati degli strumenti disponibili, ma la capacità di unire astrazione e sperimentazione. Occorrono poi gli strumenti logici”.
“La scuola poi non ha abbastanza scambi con la pubblica amministrazione, dagli insegnanti al personale: bisogna che ci sia più scambio continuo”, ha concluso il Ministro Bianchi.