L’ABC del Web semantico
Ne parliamo con Marco Colombetti – Facoltà di Ingegneria dell’informazione del Politecnico di Milano
26 Ottobre 2005
Ne parliamo con Marco Colombetti – Facoltà di Ingegneria dell’informazione del Politecnico di Milano
Cos’è e cosa rappresenta il web semantico?
L’inventore del web, Tim Berners-Lee, vede il web semantico come la prossima fase di sviluppo del web. Attualmente il web è un colossale archivio di informazioni, rappresentate in una forma che le rende comprensibili agli esseri umani. Nel web semantico le informazioni saranno codificate in una forma che le renderà direttamente accessibili alle applicazioni software. In questo modo, ad esempio, potrei scrivere e utilizzare un programma in grado di eseguire automaticamente e direttamente certi acquisti per mio conto presso siti di commercio elettronico.
Quali sono gli ambiti applicativi?
Il commercio elettronico e l’e-Government vengono in mente subito. Anche i motori di ricerca potrebbero essere molto potenziati, perché la ricerca si baserebbe su concetti anziché su parole chiave. Facciamo un esempio: sono interessato a trovare testi e immagini relative ai marsupiali. Se utilizzo la parola chiave "marsupiale" ho due problemi: non trovo documenti e didascalie di immagini in lingue diverse dall’italiano, e non trovo un documento che parli del lupo della Tasmania se nel testo non compare la parola "marsupiale". Se invece eseguo una ricerca per concetti non ho il problema della lingua (perché il concetto non dipende dalla lingua che utilizzo) e trovo il lupo della Tasmania (perché da qualche parte esiste l’informazione che il lupo della Tasmania è un marsupiale e il mio programma può sfruttare questa informazione).
Come funziona?
Qui le cose si fanno un po’ più complesse. Dobbiamo distinguere due piani: quello teorico e quello tecnologico. Sul piano teorico, il web semantico può essere realizzato usando certi strumenti della logica moderna: si tratta, se vogliamo, di modelli matematici semplificati di certi aspetti del ragionamento umano, modelli su cui oggi sono disponibili conoscenze vaste e approfondite nell’ambito di un settore della logica noto come "logica descrittiva". Sul piano più strettamente tecnologico, tutto deve essere reso compatibile con le tecnologie del web nel loro complesso; al momento ciò significa che gli standard e gli strumenti per il web semantico vengono sviluppati nell’ambito delle tecnologie basate su XML. Questi standard sono documentati, ad esempio, nel sito del World Wide Web Consortium.
Quali sono i limiti e le potenzialità?
Cominciamo dalle potenzialità: molti servizi che oggi richiedono l’intervento umano potrebbero essere completamente automatizzati, e altri servizi che continuerebbero a richiedere l’intervento umano potrebbero essere razionalizzati, consentendo agli utenti di accedere soltanto alle informazioni pertinenti e filtrando le informazioni che non interessano, molto più efficacemente di quanto sia possibile oggi.
Per i limiti, come ho già fatto prima, distinguerei il piano teorico da quello tecnologico. Sul piano teorico i linguaggi attualmente proposti come standard per il web semantico sono poco espressivi: in altre parole, certe informazioni interessanti non possono essere rese disponibili alle applicazioni software perché non si riesce a rappresentarle. Ci possiamo aspettare qualche miglioramento nel prossimo futuro, ma il problema non potrà mai essere del tutto risolto. Sul piano tecnologico, va detto che il mondo delle tecnologie basate su XML sta crescendo "dal basso" e sta diventando alquanto farraginoso. Non è escluso che tra qualche anno a qualcuno venga qualche idea brillante per semplificare le cose, ma a quel punto ci ritroveremo con un bel po’ di sistemi "legacy" (che è un modo forbito per dire "vecchio ciarpame di cui ci libereremmo volentieri, purtroppo non ce lo possiamo permettere").
Cosa comporta usare questi sistemi?
Dal punto di vista dell’individuo, la disponibilità ad acquisire nuove competenze tecnologiche, possibilmente senza trascurare del tutto le basi teoriche. Dal punto di vista delle aziende, la volontà e la possibilità di investire in sistemi di tipo nuovo, in un momento in cui le tecnologie si trovano ancora ad uno stadio abbastanza pionieristico.
Quali vantaggi potrà avere la PA dall’impiego dei servizi di ragionamento e dalle logiche descrittive?
Uno degli ambiti applicativi più interessanti per il web semantico mi sembra essere proprio l’e-Government. Ad esempio, ci sarebbe la possibilità di definire le condizioni per l’esecuzione di certi tipi di pratiche amministrative in modo chiaro e completo, lasciando, poi, ad un sistema automatico l’analisi delle singole richieste degli utenti: il sistema potrebbe segnalare situazioni difettose o anomale, indicando, ad esempio, quali operazioni preliminari vanno compiute affinché una pratica possa essere evasa. La PA, inoltre, ha responsabilità di comunicazione verso i cittadini e le tecnologie del web semantico potrebbero rendere molto più efficace la ricerca di documenti.