Made in Italy 2.0: on line la vetrina promossa da Google e Ministero delle Politiche Agricole

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Ci voleva BigG per dare una vetrina internazionale alle eccellenze agroalimentari e artigiane del nostro Paese. E’ infatti on line la piattaforma web google.it/madeinitaly progettata dal Google Cultural Institute e promossa dal Ministero per le Politiche Agricole con l’intento di promuovere i nostri prodotti Dop e Igp sfruttando la pervasività della rete. Lanciata il 21 Gennaio, contestualmente al progetto “Made in Italy: eccellenze in digitale” tra i cui promotori anche Unioncamere e l’Università Ca’ Foscari di Venezia, la piattaforma racchiude 47 distretti nazionali e 100 filiere produttive dell’artigianato e dell’agroalimentare. Fiori all’occhiello della produzione italica che si mostrano attraverso la loro storia: foto d’epoca, racconti, video, documenti storici che tracciano una tradizione e il legame con un territorio che vanta circa 260 prodotti tipici, di cui meno della metà conosciuta nel mondo.

22 Gennaio 2014

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Eleonora Bove

Articolo FPA

Ci voleva BigG per dare una vetrina internazionale alle eccellenze agroalimentari e artigiane del nostro Paese. E’ infatti on line la piattaforma web google.it/madeinitaly progettata dal Google Cultural Institute e promossa dal Ministero per le Politiche Agricole con l’intento di promuovere gratuitamente i nostri prodotti Dop e Igp sfruttando la pervasività della rete. Lanciata il 21 Gennaio, contestualmente al progetto “Made in Italy: eccellenze in digitale” tra i cui promotori anche Unioncamere e l’Università Ca’ Foscari di Venezia, la piattaforma racchiude 47 distretti nazionali e 100 filiere produttive dell’artigianato e dell’agroalimentare. Fiori all’occhiello della produzione italica che si mostrano attraverso la loro storia: foto d’epoca, racconti, video, documenti storici che tracciano una tradizione e il legame con un territorio che vanta circa 260 prodotti tipici, di cui meno della metà conosciuta nel mondo.

Una vetrina, in inglese e in italiano, che offre dei percorsi narrativi: dalla storia personale degli artigiani alle tecniche di lavorazione. Si va quindi dai prodotti più famosi, quali Parmigiano Reggiano o Grana Padano, Prosciutto di San Daniele o di Parma, o ancora il vetro di Murano, fino a eccellenze meno note quali per esempio la fisarmonica di Vercelli, il merletto di Ascoli Piceno o la carota novella di Ispica. Tra gli obiettivi del Ministero per le Politiche Agricole, oltre a quello della promozione internazionale, anche la lotta alla contraffazione. Si auspica infatti che questo nuovo sito possa essere un’arma che contrasti imitazioni e falsi marchi che costano al nostro paese 60 miliardi di euro l’anno.

Le premesse del successo sembrano esserci: nel 2013 le ricerche effettuate su Google legate al Made in Italy sono aumentate del 12% e se la categoria più cercata è la moda, la crescita più evidente in termini di ricerca sul web la registra proprio l’agroalimentare insieme al turismo. Ed è un problema che le nostre PMI siano ancora così poco presenti sul web, solo il 34% di loro infatti ha un sito internet e ancora meno (13%) lo utilizza per fare e-commerce. Ed è qui che si inserisce il secondo tassello del progetto “Made in Italy”. In collaborazione con l’Università Ca’ Foscari e la fondazione Symbola, è previsto un percorso formativo on line sul sito eccellenzeindigitale destinato alle piccole e medie imprese e in particolare agli imprenditori che vogliono apprendere idee e riferimenti pratici per utilizzare il web come mezzo di business.

A questa iniziativa formativa segue quella promossa in collaborazione con Unioncamere che prevede 20 borse di studio per i giovani “digitalizzatori” che per 6 mesi, dopo un breve periodo di formazione, affiancheranno le PMI presenti in diversi regioni italiane aderenti al progetto, per aiutarle a portare il loro prodotto on line. Nel mese di febbraio il bando completo e l’indicazione dei territori coinvolti.

 

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