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Monica Cavallini: “La scuola come motore per lo sviluppo del territorio, partendo dalle comunità di pratica”

Monica Cavallini: “La scuola motore di sviluppo sul territorio, a partire dalle comunità di pratica”
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L’intervista di Gianni Dominici a Monica Cavallini, PM del Progetto Scuola Digitale Liguria. Un’esperienza avanzata, che ha permesso di rispondere bene nel momento dell’emergenza, grazie soprattutto alla creazione di una comunità di docenti che sul territorio lavorano insieme per l’innovazione, si supportano a vicenda e diventano motore di aggregazione anche per gli altri colleghi

1 Aprile 2021

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Redazione FPA

Monica Cavallini: “La scuola motore di sviluppo sul territorio, a partire dalle comunità di pratica”

La sfida della scuola innovativa si può vincere sui territori, in particolare attraverso la creazione di una community di docenti che si riconosce in un percorso, che si scambia esperienze e si sostiene. Questo il “modello Liguria” raccontato da Monica Cavallini, PM del Progetto Scuola Digitale Liguria, intervistata da Gianni Dominici. Il Progetto (la cui formula è sintetizzata in questo breve video) vede la conduzione operativa di Liguria Digitale, società in house della Regione.

“Il nostro motto potrebbe essere sintetizzato in ‘non per la scuola, ma con la scuola’ – dice Monica Cavallini – certo fare un progetto di questo tipo è faticoso. Noi abbiamo avuto il sostegno della Regione e abbiamo potuto utilizzare gli strumenti di Liguria Digitale, ed è stato un vantaggio, ma l’importante è non calare nulla dall’alto. L’innovazione non si fa per decreto, ma lavorando in maniera per così dire capillare, docente per docente, azione per azione”.

Il Progetto Scuola Digitale Liguria è partito già dal 2016, come percorso di “supporto per l’innovazione tecnologica” attraverso consulenti esperti di tecnologie digitali per la didattica, ma il salto di qualità è stato fatto nel momento in cui sono stati coinvolti direttamente i docenti. Le comunità di pratica, nate all’interno del progetto già prima dell’emergenza Covid-19, sono una delle cose che ha funzionato di più durante il primo lockdown: gli innovatori, quelli che avevano già sperimentato, hanno creato tutorial e si sono messi al servizio degli altri in videoconferenza per aiutarli a partire. Inoltre gli eventi online hanno permesso di allargare la platea in maniera veramente esponenziale.

Il valore delle community e dei territori è fondamentale, quindi, come sottolinea Cavallini: “La Cabina di regia del Ministero dovrebbe fornire le linee guida e le risorse, ma poi la governance dell’innovazione specialmente nella scuola deve essere sui territori”.

Un altro motto del Progetto Scuola Digitale Liguria è proprio “scuola motore per lo sviluppo del territorio”, perché anche attraverso le competenze dei giovani si potrebbero valorizzare le aree interne, di cui si parla da tanti anni ma che soffrono ancora di gravi limiti come quello della disponibilità di banda ultra larga.  

In definitiva, cosa abbiamo imparato da questa emergenza? Da una parte la centralità di competenze che ormai sono imprescindibili, competenze digitali che significa anche competenze per la cittadinanza e per la partecipazione; dall’altra l’importanza della sicurezza e, quindi, dell’educazione digitale che non investe solo il tema della privacy, ma anche il cyberbullismo e il tema dell’aggressività nei discorsi in chat all’interno delle classi virtuali. Infine, il valore fondamentale della preparazione che ha consentito, in questo caso al sistema scuola della Regione Liguria, di reagire bene e in maniera rapida.

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