Nove milioni di euro in Puglia per promuovere il trasferimento tecnologico verso le imprese

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Potenziare le reti e i processi di aggregazione tra gli attori dello sviluppo scientifico, tecnologico, economico e sociale, da un lato, e, dall’altro, rafforzare l’acquisizione delle competenze necessarie attraverso il coinvolgimento di giovani ricercatori negli organismi di ricerca e il distacco di personale altamente specializzato nelle piccole e medie imprese. Queste due delle principali azioni che la Regione Puglia mette in campo per promuovere la specializzazione intelligente del sistema socio-economico regionale e per indurre imprese, organismi di ricerca e università a lavorare fianco a fianco per potenziare i settori più promettenti nell’economia pugliese attraverso l’innovazione.

5 Luglio 2011

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Redazione FORUM PA

Articolo FPA

Potenziare le reti e i processi di aggregazione tra gli attori dello sviluppo scientifico, tecnologico, economico e sociale, da un lato, e, dall’altro, rafforzare l’acquisizione delle competenze necessarie attraverso il coinvolgimento di giovani ricercatori negli organismi di ricerca e il distacco di personale altamente specializzato nelle piccole e medie imprese. Queste due delle principali azioni che la Regione Puglia mette in campo per promuovere la specializzazione intelligente del sistema socio-economico regionale e per indurre imprese, organismi di ricerca e università a lavorare fianco a fianco per potenziare i settori più promettenti nell’economia pugliese attraverso l’innovazione.

Finanziato attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), il bando ha una dotazione finanziaria di 9 milioni di euro che finanzieranno piccole e medie imprese (minimo 30) ed organismi di ricerca (almeno 15).
I soggetti beneficiari dell’aiuto previsto dal bando devono essere organizzati in rete, attraverso raggruppamenti in cui vi sia la compresenza di almeno una PMI ed un organismo di ricerca ed in cui il ruolo di soggetto capofila e coordinatore del progetto sia ricoperto da un’impresa o un consorzio d’imprese. Sia le imprese che gli organismi di ricerca devono avere sede operativa in Puglia per potersi candidare all’incentivo.

Attraverso quest’intervento, la Regione Puglia intende stimolare la realizzazione di progetti di ricerca cooperativa riconducibili a due linee d’intervento: ricerca industriale e sviluppo sperimentale. Nove i settori coinvolti nell’iniziativa: aerospazio, agroindustria, beni culturali, biotecnologie e scienze della vita, energia ed ambiente, logistica e tecnologie per i sistemi produttivi, meccanica e meccatronica, nuovi materiali e nanotecnologie, tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Per la prima volta, inoltre, una specifica linea di finanziamento (da 3,5 milioni di euro) è espressamente riservata a progetti coerenti con le priorità di ricerca industriale e sviluppo sperimentale fissate dai 16 Distretti produttivi pugliesi, che coinvolgono circa tremila imprese sul territorio.
Gli aiuti sono erogati nella forma di contributi in conto impianti: sono agevolate le spese per la strumentazione e le attrezzature, quelle relative allo sviluppo e registrazione di brevetti o diritti di proprietà intellettuale, i costi di esercizio, le consulenze e le spese per il personale.
Ed è proprio l’azione relativa alle risorse umane uno dei principali punti di forza di questo bando, che apre interessanti prospettive professionali per i ricercatori under 35 e per i lavoratori altamente qualificati.
Negli organismi di ricerca, infatti, le spese per il personale devono prevedere una quota non inferiore al 10% del costo del personale dipendente impegnato nelle attività di ricerca a favore di i ricercatori con meno di 35 anni.

Inoltre, le piccole e medie imprese aderenti al raggruppamento possono acquisire, per il tempo di sviluppo del progetto, personale tecnico altamente qualificato proveniente da un organismo di ricerca o da una grande impresa. L’impresa può quindi beneficiare di figure professionali specialistiche per svolgere nuove funzioni di ricerca nate nell’ambito del progetto. Ovviamente, tali figure professionali non devono sostituire altro personale nell’impresa e, al temine del progetto, hanno il diritto di tornare alle dipendenze dell’organismo di ricerca o della grande impresa che le ha messe a disposizione.

Le attività ammesse al finanziamento dovranno avere una durata massima di 18 mesi. Per partecipare al bando, i soggetti capofila devono essere dotati di posta elettronica certificata e firma digitale.

Il bando completo è disponibile sui portali http://pianolavoro.regione.puglia.it e www.sistema.puglia.it; la compilazione della documentazione inerente la domanda di ammissione all’agevolazione dovrà essere effettuata esclusivamente online attraverso il portale http://pianolavoro.regione.puglia.it a partire dalle ore 12.00 del 05 settembre 2011 e fino alle ore 12.00 del 29 settembre 2011. 

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