Patrizio Memé (MUR): “Oltre il PNRR: nuove prospettive per il finanziamento della ricerca in Italia”
Con circa 11 miliardi e mezzo di euro riservati al Ministero dell’Università e della Ricerca, di cui oltre 9 miliardi destinati alla M4C2 “dalla Ricerca all’Impresa”, la dotazione finanziaria del PNRR è stata completamente esaurita. Per proseguire questo cammino virtuoso anche oltre il 2026, sono state poste le prime condizioni. Ne abbiamo parlato con Patrizio Memé della Direzione Generale Unità di Missione per l’attuazione degli interventi del PNRR del Ministero dell’Università e della Ricerca
20 Dicembre 2024
Patrizia Fortunato
Content Editor, FPA
Qual è il ruolo delle infrastrutture di ricerca nazionali e degli ecosistemi innovativi per affrontare le sfide presenti e future, come l’aumento della capacità computazionale e la gestione dei big data? E a che punto siamo con l’attuazione della Missione 4 del PNRR, Componente 2 “Dalla Ricerca all’Impresa”, soprattutto per gli investimenti a sostegno di progetti di eccellenza e realtà emergenti in questo campo? È da queste domande che è partito il confronto “Ricerca e innovazione: la sfida italiana tra infrastrutture, IA, big data e supercalcolo”, promosso da FPA in collaborazione con Dell Technologies e Microsoft, riservato ai Rettori, Prorettori, delegati PNRR e responsabili dei sistemi informativi di università ed enti di ricerca della pubblica amministrazione.
In questa occasione abbiamo chiesto a Patrizio Memè, Dirigente dell’Ufficio Monitoraggio dell’Unità di Missione per il PNRR presso il Ministero dell’Università e della Ricerca, a che punto siamo e quali evoluzioni ci siano state nell’ultimo anno, sia in termini di avanzamento dell’impegno di spesa, sia per quanto riguarda la sostenibilità post-PNRR, oltre il 2026.
PNRR: accelerazione nell’avanzamento della spesa
Il PNRR prevede per il MUR complessivamente circa 11 miliardi e mezzo di euro, di cui oltre 9 mld per la Missione 4, Componente 2. Per quanto riguarda le iniziative di ricerca, in particolare i bandi di partenariati estesi, centri nazionali, ecosistemi di innovazione e infrastrutture di ricerca – che costituiscono la maggior parte di questa componente – sono stati impiegati circa 6 miliardi. Per questi avvisi, è stata completamente esaurita la dotazione finanziaria in termini di impegni e di risorse attivate e l’avanzamento della spesa registra una accelerazione rispetto alla prima fase.
Un dato molto importante riguarda i bandi a cascata per l’esternalizzazione delle risorse, con il coinvolgimento di tutto un indotto di altri soggetti pubblici e privati. Risultano monitorati circa 400 bandi e presentate oltre 3.700 domande di finanziamento, a riprova della bontà di questo nuovo schema innovativo introdotto. Sono stati approvati oltre 1.900 finanziamenti, con circa 700 milioni di euro di risorse assegnate.
Inoltre, vi è un’altra serie di iniziative in corso riguardanti la Missione 4, Componente 2, come i progetti PRIN (progetti di rilevante interesse nazionale), tutti completamente assegnati e in corso di svolgimento. È stata altresì completata l’assegnazione dei dottorati con il coinvolgimento delle imprese, con l’avviamento di circa 6.000 percorsi. Da ultimo, sono di imminente pubblicazione ulteriori bandi per i progetti di ricerca presentati dai giovani ricercatori, per circa 87 milioni di euro. Questo completerà il quadro degli avvisi PNRR per quanto riguarda il MUR.
PNRR: sostenibilità e innovazione oltre il 2026
Ci eravamo lasciati negli scorsi interventi con l’auspicio che a livello centrale, e non solo a livello di missione 4 componente 2, potesse intervenire un’azione sistemica per consolidare le nuove realtà che sono state create grazie al PNRR, così come per valorizzare il capitale umano connesso all’attuazione di tali progettualità.
Ebbene, le prime disposizioni normative in tal senso sembrano vedere la luce nel disegno di legge di bilancio 2025, l’articolo 86 (Disposizioni per la sostenibilità delle attività dei centri nazionali, dei partenariati estesi e delle iniziative di ricerca per tecnologie e percorsi innovativi in ambito sanitario e assistenziale) prevede un fondo per il consolidamento delle attività degli HUB, oltre l’attuazione del piano: sono stanziati 150 milioni per ciascuna delle annualità 2027-2028 a sostegno anche dei partenariati estesi e dei centri nazionali.
È un primo tassello che, ci si augura, possa essere replicato anche per altre iniziative, e per altre missioni o componenti del piano. Il PNRR ha consentito un forte slancio nei diversi settori di intervento grazie alle risorse dispiegate, ed è pertanto fondamentale porre le condizioni per proseguire questo cammino virtuoso anche oltre il 2026.