Scuola Digitale 2.0, Comune di Torino
“Scuola Digitale 2.0”, coerente con le linee del PNSD, alla cui attuazione concorre, contribuisce alla realizzazione dell’Agenda Digitale italiana. Il progetto, realizzato dal Comune di Torino, è tra i finalisti del Premio Agenda Digitale 2016, categoria “Attuazione dell’Agenda Digitale a livello degli enti locali”
5 Dicembre 2016
Redazione FPA
La sempre maggiore diffusione di nuovi setting di aula, genericamente indicati come “classi 2.0” basati sull’accesso ai contenuti digitali disponibili su web, attraverso LIM, tablet e smartphone; l’adozione di modelli didattici di classe capovolta (flipped classroom); la recente tendenza ad introdurre processi formativi basati sul computational thinking, nonché la recente introduzione del cosiddetto “registro elettronico”[1] sono caratteristiche cruciali per l’attuazione del Piano Nazionale Scuola Digitale – PNSD.
Il Comune di Torino, con il progetto “Scuola Digitale 2.0”, ha voluto costruire un modello di cooperazione tra i diversi soggetti del mondo accademico e amministrativo che a vario titolo possono contribuire al miglioramento del progetto formativo nelle scuole del territorio. Tale cooperazione è finalizzata a realizzare un esempio concreto, replicabile e sostenibile, di digitalizzazione della scuola, con un’attenzione agli elementi abilitanti: la disponibilità di infrastrutture, il rafforzamento del know-how tecnico necessario a garantirne il funzionamento, la disseminazione di competenze digitali evolute tra gli insegnanti (puntando sulle discipline STEM – Science, Technology, Engineering e Mathematics – e sullo sviluppo del del pensiero computazionale, attraverso la creazione ed erogazione di specifici percorsi formativi progressivamente resi disponibili in rete).
Il progetto mira a creare un esempio di buona pratica coerente con l’impianto del PNSD.
Esigenze e soluzioni implementate
Dall’analisi dei fabbisogni della scuola è emersa l’esigenza di ripensare al piano di offerta formativa, di ridefinire nuovi modelli di insegnamento che rendano gli studenti attivi e partecipi nel processo di costruzione delle conoscenze/competenze individuali (dal problem posing/solving alla flipped classroom) e di programmare lo sviluppo di un sistema avanzato di infrastrutture ICT.
Dati questi obiettivi, il gruppo di progetto ha lavorato all’identificazione di un modello tecnico ed economico sostenibile per consentire alle scuole l’uso di risorse disponibili in rete per attività didattiche, attraverso la fornitura di collegamenti a banda larga. Sono risultate così tre linee di intervento principali per garantire un’infrastruttura funzionante e affidabile:
- Connettività: cablaggio delle dorsali dell’istituto e distribuzione interna in modalità wired/wireless.
- Dotazioni tecnologiche: incremento delle dotazioni attraverso il riuso di PC dismessi e ricondizionati a cura del Centro di Competenza per l’open source e il software libero del Politecnico di Torino.
- Formazione per i referenti degli Istituti Scolastici: a cura dell’Università e del Politecnico di Torino, è stato definito un piano formativo di aggiornamento sulle recenti tecnologie e soluzioni architetturali ICT, nonché sulle tecniche adeguate alla diagnosi dei malfunzionamenti dell’infrastruttura di rete. Sono stati inoltre definiti dei moduli formativi mirati ai docenti della primaria e della secondaria di primo grado.
Rilevanza e replicabilità della soluzione
“Scuola Digitale 2.0” ha rappresentato un primo progetto pilota, è riuscito a coinvolgere entità diverse del territorio ad elevata competenza (Mondo Accademico, In-House regionale, MIUR) consentendosi una sicura replicabilità. L’obiettivo è quello di estendere tale modello all’universo delle scuole primarie e secondarie di primo grado. Sono in corso approfondimenti sia con i principali carrier per programmare lo sviluppo delle infrastrutture negli edifici scolastici, sia con le imprese OTP del networking per l’utilizzo di infrastrutture e apparati.
Questo articolo è parte del dossier “Premio agenda digitale 2016”
[1] Decreto n.95/2012 in Legge 135/2012 e relativa proroga al 1/09/2013 della Nota MIUR n. 1682/10/2012