Trento: ricerca e tecnologia citizen oriented

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Nella progettazione come nell’applicazione del modello smart city appare fondamentale realizzare un rapporto sinergico tra pubblico e privato, al fine di stimolare un sistema che promuova le imprese locali. Una smart city si impegna ad innalzare il livello tecnologico generale senza disdegnare la sperimentazione, siglando partnership con società o enti di ricerca impegnati nello studio e nello sviluppo di soluzioni innovative nell’ICT. Un buon esempio italiano è la città di Trento che si presenta come polo tecnologico innovativo, ma sempre citizen oriented.

4 Novembre 2013

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Eleonora Bove

Nella progettazione come nell’applicazione del modello smart city appare fondamentale realizzare un rapporto sinergico tra pubblico e privato, al fine di stimolare un sistema che promuova le imprese locali. Una smart city si impegna ad innalzare il livello tecnologico generale senza disdegnare la sperimentazione, siglando partnership con società o enti di ricerca impegnati nello studio e nello sviluppo di soluzioni innovative nell’ICT. Un buon esempio italiano è la città di Trento che si presenta come polo tecnologico innovativo, ma sempre citizen oriented.

Aprire maggiormente il mercato all’estero per attrarre nuove investimenti, migliorare l’accessibilità del territorio e la produzione, attraverso l’internazionalizzazione dei processi produttivi. Questi gli obiettivi della città di Trento, che già da diversi anni è impegnata in attività di ricerca e sperimentazione con partners sia pubblici che privati di alto profilo europeo nell’ambito delle tecnologie ICT. Un attivismo che ha spinto l’ES Global a definirla la Silicon Valley delle Alpi, rilevando la forte presenza di centri di ricerca e di studio di tecnologie innovative. Una connotazione positiva che si coniuga alle attività formative organizzate, a cominciare dagli Ict Days(20-23marzo 2013) evento annuale in cui studenti, startupper, ricercatori, imprenditori e cittadini si confrontano sulle nuove tecnologie finalizzate all’innovazione della società e del territorio e proseguendo per la EIT ICT Labs Summer School on Intelligent Services for Digital Cities, realizzata con l’obiettivo di favorire l’utilizzo delle tecnologie più innovative in progetti-pilota da realizzare nei contesti urbani. Promossa da DFKI, Fraunhofer FOKUS, Luleå University of Technology, Aalto University, Università di Bologna e Siemens, la Summer School è volta a favorire l’incontro tra amministrazioni locali e studenti di master e dottorati in tematiche urbane per la realizzazione partecipata di progetti.

Trento Rise

A guidare la filiera dell’innovazione tecnologica Trento RISE, associazione fondata nel 2010 dalle aree Information and Communication Technology della Fondazione Bruno Kessler e dal Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione dell’Università degli Studi di Trento con l’intento di fare da ponte tra la ricerca, la formazione e le imprese. Nel 2012 Trento Rise si affilia alla rete ICT Labs dell’ European Institute of Innovation and Technology (EIT) creando un polo all’avanguardia nello sviluppo di piattaforme open source, capaci di fornire dati e servizi alle piccole medie e imprese. Date le premesse, è naturale che l’Osservatorio Nazionale Smart City dell’ANCI scelga di avvalersi di Trento RISE e ICTLabs nell’organizzazione di “Digital Cities of the future” . Due giorni di incontri e dibatti tenutesi a Trento (2-3 settembre 2013) in cui si sono confrontati vari modelli di sviluppo urbano “citizen centric” e best practices.

Si continua a parlare di civicentrismo dunque, perché non sono le tecnologie a rendere smart una città, ma la partecipazione della cittadinanza e della società civile nelle scelte programmatiche dell’amministrazione. Quanto può essere intelligente un servizio se non può essere rimodulato secondo le esigenze del singolo cittadino? Una mappa digitale ad esempio deve essere interattiva, dando la possibilità all’utente di creare itinerari che seguano i suoi interessi. Il cittadino da utilizzatore ultimo è divenuto co-produttore del servizio stesso. Un esempio? Trento sta sperimentando una Platform For enhanced tourist experience management, chiamata TrentoTour, che fornisce una nuova generazione di servizi basati sul social networking, che mirano a migliorare l’esperienza turistica dell’utente. Progetto sviluppato in partnership con Engineering, GH, SAYservice, Pervoice e Clesius e Trentorise.

La partnership che il Comune stringe con Trento RISE ha permesso lo sviluppo di diversi progetti che sono dei veri e propri laboratori in termini di social innovation. Prendiamo ad esempio Smart Crowds – Trento Territorial Lab, una sperimentazione che coinvolge i residenti in Trentino. Ai soggetti che decidono di partecipare viene chiesto di testare delle applicazioni su uno Smartphone Android. Tra queste All Yours un aggregatore di informazioni simile a twitter e Mobile Territorial Lab, un’applicazione per la gestione dei dati personali.

Dall’analisi al coinvolgimento

Il coinvolgimento di partner tecnologici va però deciso dopo aver definito lo scenario entro cui l’amministrazione si trova ad operare. Un’analisi urbana, ambientale e sociale del territorio è una tappa del percorso di programmazione da cui l’amministrazione non può esimersi.

Da questa consapevolezza nasce il Protocollo d’intesa, sottoscritto nel 2012 da Informatica Trentina e le Associazioni di categoria, con l’obiettivo di promuovere un sistematico coinvolgimento della filiera ICT locale nell’ambito dei progetti di ammodernamento dei sistemi informativi pubblici.

Bisogna ricordare che è dal 2007 che Informatica Trentina, su mandato della Provincia Autonoma di Trento, coordina TasLab, un’iniziativa volta a sviluppare una rete di innovazione territoriale partecipata da istituti di ricerca, aziende e pubblica amministrazione, facendo sì che da questo confronto possano nascere dei progetti di innovazione dei servizi. Grazie ad un recente accordo con Confindustria Trento, la piattaforma viene messa a disposizione delle imprese trentine come strumento di aggregazione e spazio di condivisione delle informazioni su prodotti e servizi, sostenendone così lo sviluppo e aumentarne la competitività.

Nel caso della città di Trento appare molto attiva la collaborazione in un’ottica di co-design tra i soggetti pubblici e il mondo delle imprese. Una progettualità che si esprime anche su un piano che prevede la realizzazione di progetti d’impatto in città, in alcuni casi di riqualificazione urbana come per il quartiere Le Albere. Un’area di circa 11 ettari progettata da Renzo Piano secondo criteri ecosostenibili, il cui la zona verde centrale diviene un parco pubblico da vivere.

Trento Smart City

Trento è la città italiana che si è aggiudicata a ottobre 2013 il primo posto dell’ICityRate, la classifica delle città intelligenti italiane elaborata da FORUMPA. E’ quindi sulla buona strada per mantenere questo primato grazie all’alleanza virtuosa che ha saputo stringere tra le imprese del territorio, gli istituti di ricerca e le istituzioni, riuscendo anche nel difficile compito di coinvolgere i cittadini nella sperimentazione di soluzioni smart che potessero migliorare la qualità della vita.

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